Storia
 
 
“La vera storia dei Farinei dla Brigna”
La biografia ufficiale del mitico gruppo Piemontese

Tutto inizia quando cinque amici di Asti, Linus Binello, Bob Sabatini, Lucas Frassetto, Fabrizio Rizzolo e Susi Amerio, nell’ormai lontano 1986, si trovano presso lo studio di Andrea Passarino (il Boomerang studio) per registrare la cover di un pezzo di Ivano Fossati “La mia banda suona il rock” e trasformarla in “La me Panda a perd i toch”.
Il gruppo di amici continua ad incontrarsi e ad incidere varie cose, senza continuità e per divertimento, fino a che, qualche anno più tardi, nasce il progetto Farinei dla brigna.

All’inizio del 1989, Fabrizio convoca gli amici e dice che nel suo studio (il Thetastudio) si può registrare un intero lavoro del gruppo, tutti aderiscono entusiasti.
Fabrizio Rizzolo: «Il nostro obiettivo sarebbe stato quello di diventare il gruppo piemontese più famoso. Scrivemmo e registrammo i brani insieme e, mentre loro lavoravano durante il giorno nelle loro normali occupazioni, io continuavo a registrare e buttare giù delle idee, poi ci trovavamo tutti alla sera e le vagliavamo facendo tardissimo! Era molto divertente!»

Ed ecco che mentre la radio passava “Gimme five” di Jovanotti, esce la cassetta “I farinej dla brigna”. L’idea iniziale era di fare canzoni in lingua piemontese divertenti e di vario genere, con il passare degli album le composizioni diverranno sempre più vicine al gusto musicale delle nuove generazioni, staccandosi dai canoni tradizionali del Piemonte.
Fin dal primo pezzo della cassetta si sente la freschezza musicale del gruppo, “Cant’anche mi” ha dato inizio ad una rivoluzione nel campo della musica dialettale.

Oggi sono tanti i gruppi che hanno seguito quella strada o che, partendo da quella base, sono poi approdati ad un loro stile personale, un esempio per tutti i “Loscki Bosky”, alcuni invece si sono spinti oltre ed in un periodo in cui sono di moda i TRIBUTI hanno creato un gruppo di cover dei Farinei (i “Mejdalmass” della zona del biellese), fino ad arrivare al rifacimento in dialetto lombardo della canzone “Balengo” rinominata “Pistola”!
Ma tutto ciò è ancora di là da venire nel lontano 1989. Il successo della cassetta è fulmineo, la prima edizione viene bruciata in pochi giorni, le successive ristampe vanno a realizzare un successo senza precedenti, le vendite superano presto le 2.000 copie.
Da un giorno all’altro molti giovani del Piemonte possono cantare “ma cuma l’è che tüti ciulu e mi ciul nen” sulle note della canzone “Tuttifrutti”, questo mette immediatamente di ottimo umore il loro produttore discografico Piero Montanaro, con la cui casa discografica “Canterò” comincia un binomio di collaborazione che dura tuttora.

Tutti vogliono sapere chi sono queste persone che nessuno conosce. Del resto l’immagine della copertina li ritrae da bimbi ed il nome stesso, che in italiano suonerebbe “monelli della prugna”, non fa che attirare l’attenzione.
Ci sono i primi contatti per vederli e loro, il cui progetto inizialmente era di essere un gruppo fantasma, ovvero di incidere solamente ogni tanto e non farsi mai vedere, devono per forza cambiare le loro strategie!
Linus, Bob e Lucas così fanno la loro prima apparizione alla discoteca CAB 3, mentre Fabrizio per il momento rimane in disparte a causa della carriera di cantante (nella musica dance con lo pseudonimo di “Brian Ice”) ma li segue fuori dal palco.

Nel 1990 esce il secondo lavoro, intitolato semplicemente “Farinei dla brigna II”, che va a consolidare la loro fama.
Partecipano al Canta Piemonte e giungono secondi con il brano “Il safari cun la jeep”.
Da questo momento in poi, a chiunque chiediate in Piemonte, il nome non è più sconosciuto, tutti i visi si aprono in un sorriso e li riconoscono.
Nella nuova cassetta c’è la registrazione di “La me Panda a perd i toch” (l’incisione è quella del 1986 nel Boomerang studio!), che diventa un inno che i Farinei suoneranno dal vivo fino ai giorni nostri.

Nell’ottobre di quell’anno Linus Binello ha un incidente in moto, alcune date sono già state confermate e Fabrizio Rizzolo lo sostituisce per il periodo in ospedale.
Subito dopo, decide di mandare al diavolo lo “status di “Brian Ice”, troppo divertente uscire con i Farinei, e diventa parte del gruppo a tutti gli effetti.
In questo periodo, con le canzoni “Son due ore che ti aspetto” e “Machu Picchu”, partecipano a “Sanremo Follies”, “Cera una volta Fluff” e diversi passaggi su “Blob”.

A proposito del pezzo “Machu Picchu” Giosef P. Baronio, che allora iniziava a seguire il gruppo in qualità di fonico (soprannominato “l’albanese volante” anche per alcune sue inimitabili danze alla console) sentenzia: «pezzo di rara fattura, ricco di contenuti, basato sull’assonanza relativa a “piciu” …cagata pazzesca! Io allora seguivo i Farinelli come tecnico (avevo già suonato le chitarre a partire da “Balengo”, primo brano suonato da me) e come amico. Denotavo già balengheria a iosa, infatti ero talmente poco invadente che un addetto della RAI esclamò “…ma i Farinei sono in quattro o cinque…?”…e mi cacciarono in malo modo dal palco. La cosa mi valse l’elezione a “PICIU DELL’ANNO”. Un must…»

Le richieste per cantare dal vivo si moltiplicano e gli impegni si susseguono, alcuni brani compaiono su varie compilations e discomix.
Dall’amico/produttore Piero arriva il premio per avere venduto 10.000 cassette, un vero record italiano!

Nel 1992 è la volta di “Farinei dla brigna III”, la consacrazione definitiva ed il termine di un ciclo.
Se infatti nella prima copertina venivano ritratti da bambini, nella seconda da adulti (un po’ truccati da delinquenti) qui abbiamo tre arzilli vecchietti alla presa con i loro mestieri, tra le altre cose per queste copertine il truccatore ha nome Francesco “Cirio” Martinetto, che ritroveremo più tardi.
Ma sopratutto durante l’anno di uscita di questo lavoro vengono chiamati a fare più di 35 date in tutto il Piemonte.

Nell’anno successivo arriva il primo scossone: Bob Sabatini, voce solista, lascia il gruppo!
Al suo posto, viene chiamato proprio lui, Giosef P. Baronio, che aveva già collaborato nella stesura dei brani e dei testi di “Farinei dla Brigna II” e “Farinei dla Brigna III”.

Fabrizio Rizzolo ci racconta: «Eravamo in autostrada, credo, quando dopo estenuanti ricerche per sostituire Bob, tra cui contatti con cantanti di Torino, ecc. ci rendemmo conto di una cosa semplicissima. Dissi: Ragazzi, diciamoci la verità. È inutile andare a cercare in giro quello che abbiamo in casa. Non possiamo ignorare che il naturale sostituto se non come cantante sicuramente come componente per la nuova formazione è Giosef l'albanese volante! Linus disse che effettivamente anche lui ci aveva pensato, e anche Lucas fu d'accordo. Quello fu forse il primo vero momento in cui capimmo che stavamo creando una tradizione più che un gruppo musicale. Che i componenti erano importanti, sì, ma che comunque potevano essere addirittura INTERCAMBIABILI, come era successo quando non c'era Linus ed ora quando era uscito Bob. E questo modo di pensare continua a tutt'oggi, se è vero, come è vero, che nelle formazioni ufficiali dei Farinei si sono ormai alternati decine di elementi, andati e tornati e tornati e poi riandati, e tutti balenghi a ragion veduta...»

Giosef P. Baronio ricorda: «Quando Bob se ne andò, ci fu un periodo di circa due settimane di “black-out”, in cui i tre Farinei pensarono a lungo, e poi decisero di chiamarmi…una mazzata! Mi fece un piacere immenso, ma d’altro canto mi spaventai a morte…Ricordo che la prima serata fu assolutamente disastrosa, con il sottoscritto che tentava di imitare Bob…non riuscendoci affatto! Bob è unico ed inimitabile, e prima di sviluppare il “personaggio” Giosef, dovetti mangiare un bel po’ di minestre…»

Il loro spettacolo dal vivo è preceduto da una breve introduzione di quattro brani cantati da Susi Amerio, che continua a collaborare con loro come corista e in fase di composizione della musica e dei testi in sala d’incisione fin dal primo album.
Poi parte lo spettacolo di quattro scatenati “balengo” che, cantando dal vivo su basi musicali pre-registrate, fanno fare un sacco di risate grazie ai loro intermezzi comici, oltre che alle loro trascinanti canzoni.

Ancora Giosef P. Baronio: «Lasciai il posto di tecnico a Francesco Martinetto detto “Cirio” (per via dei folti capelli) e mi trasferii a far danni sul palco. Allora viaggiavamo con le basi e quattro microfoni sul palco, presto sostituiti con quattro radio-microfoni: l’idea era di fare uno spettacolo con niente! Palco vuoto ma tante gag. Fabrizio conduceva e faceva il fine dicitore, Linus gli rompeva le balle facendo il barotto/terrone, io cercavo di fare il figo come Fab ma combinavo solo dei casini e Lucas faceva il cattivo della situazione: situazioni azzeccate!»

Partecipano in TV a “Sanremo giovani” con il brano “Pumpa la musica” e a “C’era due volte”, subito dopo parteciparono anche a “non Sanremo famosi” sull’allora Telemontecarlo, ma non solo, Pippo Baudo li richiama ancora a “Uno su mille” a ripresentare il pezzo.
In quest’anno nasce il fan club ufficiale, prima solo nella mia natia Chieri, poi grazie al grosso apporto di Massimo Ratti che è stato presidente del fan club a lungo, in tutto il Piemonte si supererà la quota di 500 iscritti in un anno, ed una fanzine dedicata completamente al gruppo (scritta da me, ancora oggi…).

Fabrizio Rizzolo ci parla di quel periodo: «La formazione Lucas, Linus, Giosef e io è forse quella che personalmente mi ha fatto più ridere. Perché come sai noi ridevamo di brutto anche sul palco (come succede tuttora), e con quei tre era impossibile stare seri. Con Bob era diverso, lui trascinava di più, era molto bravo, cantava quasi tutte le canzoni, quindi bastava qualche tocco qua e là, ma con Giosef e gli altri era tutto un casino, non sapevo mai dove andava a finire la gag, e spesso neanche la frase che stavo dicendo! Una delle cose più naturali è stato che al debutto è quasi caduto sul palco, una delle cose più assurde quando alla stadio di Asti ha gonfiato un palloncino con il naso...»

Ma presto ecco la vera rivoluzione: basta con i concerti cantati su basi, i Farinei vogliono far sapere che sanno suonare!
Il gruppo si allarga con strumentisti in grado di accompagnarli dal vivo: Fabrizio Spinoso alle tastiere, Giorgio Gardino alla batteria, Paolo Borio al basso e Susi Amerio come corista.
E nel 1994 esce “Sort a fora” che presenta in copertina un piccolo pulcino che fa capolino da una porta (foto scattate da Linus stesso!), il disco è musicalmente molto più vario dei precedenti, presenta diversi brani di più ampi orizzonti musicali.
Persino un lento cantato in duetto da Fabrizio e Susi dal testo serio!

È di quel periodo un primo approccio con Gipo Viarengo (attuale tastierista) che viene contattato per la tournee estiva; a tal proposito ci confida: «mi chiamò Fabrizio e mi fece andare in sala prove con il resto del gruppo… per me era una grande soddisfazione poter approdare ad un gruppo affermato come i Farinei e quindi accettai l’incontro, quella sera conobbi musicisti ed entourage. L’idea di fare serate in giro con loro era artisticamente allettante ma proprio poco prima ero stato contattato da Danilo Amerio che, dopo un buon piazzamento al Festival di S. Remo, stava mettendo su la band che lo avrebbe accompagnato in giro per l’Italia. Così, anche se a malincuore, fui costretto ad abbandonare i FdB prima ancora di esibirci in pubblico, e accompagnai i concerti di Danilo Amerio fino al 1997.Volli però, anche se da spettatore, continuare a seguire le vicende dei FdB che per me rappresentavano una realtà musicale da non lasciare perdere.»

Infatti la tournee che segue è un successo che travalica i confini della regione Piemonte, si comincia a pensare più in grande, così nascono le partecipazioni alle trasmissioni TV “Festival Italiano” e “Tappeto volante” nonché “Regalo di Natale”.
Entrano diversi nuovi elementi e si raggiunge questa formazione: Linus Binello, voce e basso, Fabrizio Rizzolo, voce, Lucas Frassetto, voce e tastiere, Giosef P. Baronio, voce e chitarra, Roberto Cazzato, chitarra, Fabrizio Spinoso, tastiere, Davide Calabrese, batteria, Paolo Borio, basso e Susi Amerio, cori.

Nel corso dell’anno viene inaugurato un nuovo “mega show”, che gli organizzatori potevano scegliere in alternativa al tradizionale, che presenta, oltre ai succitati, tre coristi in più, Daniele Valenzano Cristina Fassio e Silvia Benzi, Beppe Di Filippo al sax e Francesco “Cirio” Martinetto agli effetti speciali, ben 14 persone sul palco!
Fabrizio Rizzolo: «Di questo periodo il concerto a Castagnole Lanze è sicuramente uno dei più bei ricordi. Tutto dal vivo, 14 elementi, come musicista mi sono sentito realizzato. Mai lo avrei pensato il giorno che ho iniziato coi Farinei! Di realizzarmi come piciu magari sì, ma non come musicista... e invece! Tutti i fans con le candele, gli striscioni, e noi con i costumi, Paul “the kid” Borio, tutti vestiti da preti per "C'è modo e modo"... non ho parole, è stato emozionante.

Purtroppo il gruppo ha una nuova defezione, Giosef P. Baronio lascia a fine tournee.
Si comincia ad intravedere un successo nazionale, esce quindi “Porti sfiga” (1994) che è una raccolta di vecchi brani con un inedito (che da il titolo all’album) e presenta in copertina i tre superstiti Farinei alla loro apparizione da Mike Buongiorno a “Festival Italiano”.
Il pezzo ha successo, viene anche scelto come sigla per alcune trasmissioni radiofoniche tra cui “L’ambaradan” su rete 105, il gruppo comincia così una nuova serie di concerti e si onora anche di fare da band per il grande Franco Fasano accompagnandolo nel suo tour nazionale che li porta addirittura a Caserta, dove “Pumpa la musica” ottiene un successo strepitoso.

Nonostante la tremenda alluvione del novembre 94 che quasi distrugge il Thetastudio, i “nostri” non mollano.
Anzi, ricostruiscono la sala d’incisione, finanziandosi anche con alcune date nei pub, fuori dal Piemonte.
È un segnale: il brano “Ten dür” non è solo un motto, ma uno stile di vita.

Nel corso della tournee del 95 arriva così Fabrizio Berta alle tastiere al posto di Spinoso ed anche al sax c’è un avvicendamento con l’arrivo di Michele Lazzarini (attuale sax di Tricarico e dei “Binario” gruppo spalla ai concerti di Eros Ramazzotti nel 1998).
Esce il video “All thats Farinei” subito rinominato “Farinei 1989-1995 de celebrescion”, che racconta la vita del gruppo di allora ed i clip delle canzoni “Sort a fora” e “Ten dür”, nonché il nuovo lavoro “Vivi dal vivo” (1995), la registrazione del concerto eseguito ad Asti del 24 settembre 1995, che conta circa 3000 persone tra il pubblico incurante della pioggia battente!

Di quella memorabile serata Giosef P. Baronio ricorda: «Ricordo quella sera…ero stato invitato da Fabrizio ad intervenire e magari a cantare una canzone o due…peccato però che io fossi reperibile di anestesia in sala operatoria. Beffa del destino: l’operazione era una torsione di testicolo…posso dire di aver perso il concerto per un coglione! Arrivai giusto giusto per sentire le ultime note…»

Fabrizio Rizzolo: «Quello è stato un altro momento assolutamente unico. L'uscita sul palco con le luci blu (vedi il video di “Sort a fora”) e gli applausi scroscianti sotto la pioggia hanno segnato letteralmente la mia vita. E' stato il coronamento del mio sogno. Lì ho capito che ce l'avevamo fatta, e forse è lì che ho deciso che ero arrivato alla fine del mio lavoro con i Farinei.»

Arriviamo al 1996, parte il nuovo tour con brani (“Nati stunky” e “Voglio essere una star”) che ad oggi non sono mai stati incisi, ma con i Farinei non si sa mai!
Purtroppo in quell’anno arriva il momento più difficile nella storia dei Farinei: viene il momento di scegliere se fare il grande passo, snaturare veramente l’anima del gruppo e cominciare a fare canzoni in italiano per raggiungere un pubblico più vasto oppure mollare.
Fabrizio Rizzolo e Lucas Frassetto sono convinti che, per il momento, non possono dare di più al gruppo, dopo più di 40 brani composti è il momento di dedicarsi a nuovi progetti.

Linus Binello invece decide di continuare e di questo noi non possiamo che ringraziarlo…
Fabrizio Rizzolo: «Ricordo quando Linus venne in studio e mi disse che lui avrebbe voluto proseguire e, se non avevo nulla in contrario, lo avrebbe fatto. Io fui molto felice di quella scelta. Così la tradizione continuava. Se i Farinei potevano fare a meno di quasi tutti i componenti iniziali, significava che avevamo ottenuto qualcosa di più di un gruppo, avevamo ora un movimento. Sembrerà strano, ma per me è motivo di orgoglio non essere nei Farinei e vedere che se la cavano così bene. Non posso ignorare il fatto che è stata un'idea mia, anche se non si sarebbe assolutamente realizzata senza gli altri, e quindi per me è come vedere un figlio che non ha più bisogno di te, che va per la sua strada e così sai che anche se non sei lì hai lasciato qualcosa per il futuro. Se consideri che l'atteggiamento dei Farinei è una delle cose più belle e giocose della vita, penso di aver contribuito a qualcosa di grande, e non c'è motivo per cui debba farne parte a vita se non nello spirito. »

Così nel 1997 Linus sforna un nuovo, fiammante, gruppo: prende Daniele Valenzano e lo promuove a alla voce solista, mantiene Susi Amerio come seconda voce e cori e Fabrizio Berta alle tastiere, chiama un nuovo batterista, Maurizio Dondi ed un nuovo chitarrista che tra l’altro è il figlio del produttore Piero, Daniele Montanaro così il sodalizio si rinforza!
Parte un nuovo tour, qualche titubanza iniziale ma sono sempre loro, i Farinei non finiscono di stupire, partecipano al salone della musica di Torino ed è nuovamente successo.

Dopo un anno, Fabrizio Berta abbandona ed alle tastiere arriva Jonathan Ruckman, niente meno che un israeliano, non fa in tempo ad imparare qualche parola di piemontese che anche Daniele Valenzano lascia.
Dalle ceneri del passato torna alla grandissima Bob Sabatini, il mai dimenticato cantante di tutti i successi “storici” dei Farinei, che per l’occasione cambia anche il suo nome d’arte in “Bobo”.

Qualche mese ed anche Susi Amerio abbandona l’attività live, si va in sala di registrazione (il Boomerang studio di Andrea Passarino) per incidere l’ultimo lavoro dei Farinei: “Sempri Farinei” (2000) l’album più suonato di tutti, che fa da ponte verso gli altri futuri lavori e che presenta una trascinante cover di “Another brick in the wall” intitolata “The cicu”.

E arriviamo al 2001, in cui Jonathan Ruckman lascia il suo posto ed arriva Gipo Viarengo, un grande acquisto per il gruppo!
All’inizio del 2002 il gruppo sta componendo i brani per la nuova fatica discografica insieme ad un redivivo Giosef P. Baronio, cui viene proposto non solo di comporre ma di entrare in pianta stabile anche dal vivo come chitarra e voce, Giosef accetta prontamente, risalendo sul palco dopo un incidente in moto che gli causò un grave problema alla mano sinistra.

Giosef P. Baronio: «…non credevo di tornare a suonare mai più dopo che, nella primavera del 2000, mi sono fatto male… cos’è successo? Venite a scoprirlo nei concerti! Pensate che ora mi firmo Giosef “nine fingers”! Comunque, gli amici sono amici e, dopo essere ritornato a suonare e a comporre canzoni con il gruppo, Linus, dopo essersi consultati con gli altri, venne da me e mi chiese: “Cosa fai quest’estate? …non prendere impegni, perché devi venire a suonare con noi…!” È stato uno dei momenti più belli della mia vita…»

Così viene accantonato il disco nuovo per fare partire il tour con 6 elementi che porta il gruppo in giro per il Piemonte ed in vetta alla classifica di Happy Music tra le band più scaricate. In autunno il gruppo è ospite negli studi di Cologno Monzese di RETE A ALL MUSIC, ove registra 14 brani, e vi ritorna, a grande richiesta di pubblico, nel Febbraio 2003 presentando altri 12 brani. A Febbraio riceve come riconoscimento una pergamena come artisti più votati nell'ambito della manifestazione nazionale "Miss Padania e si esibisce sempre a Milano al Palalido assieme a Charlie Cinelli e Davide Van De Sfroos.
Nel maggio del 2003, Bobo Sabatini lascia il gruppo e le parti di voce solista vengono smistate tra tutti i restanti Farinei.

Nel 2003 sono Ospiti alla Festa del Carnevale in p.za S. Carlo a Torino.
Poi ritornano al Festival della Canzone Dialettale a Ospedaletti (IM) presentato da Daniele Piombi.

Nel 2004 Ancora ospiti a Ospedaletti (IM) per il Festival della Canzone Dialettale.
Partecipazione alla trasmissione di RAI3 “Follia Rotolante in Tour” a Lido degli Estensi (FE).

Nel 2005 Organizzano assieme alla Croce Rossa di Moncalvo un concerto per raccogliere fondi, e con il ricavato e altre donazioni viene acquistato un mezzo polivalente.

Nel 2006 Linus lascia il gruppo per un anno sabbatico.
Concerto di beneficenza a Montà d’Alba per la Croce Rossa.

L’idea che i brani scritti principalmente da Rizzolo, Frassetto, Binello e da Baronio andassero al di là del semplice prodotto musicale, è scaturita durante un concerto al Bierfest di Susa, quando per tutta l’esibizione è stato notato a bordo palco, seduto su una transenna, un bambino di circa 10 anni accompagnato dai suoi genitori, cantare praticamente tutte le canzoni suonate quella sera.
Ciò ha indotto una seria riflessione sul fatto che, indipendentemente dalla volontà degli autori, la musica e il mezzo espressivo da loro concepiti semplicemente come un mero divertimento, durante tutti questi anni abbia indubbiamente prodotto un forte impatto sulla cultura della Nostra Regione, inducendo non solo la generazione scorsa a cantare in lingua Piemontese, ma anche quella attuale ad approcciarsi e talvolta approfondire tale linguaggio.

E’ inoltre innegabile che i Farinei in quel 10 novembre del 1993 siano stati i primi a portare alla ribalta nazionale un brano cantato in Piemontese, fino ad allora appannaggio quasi esclusivo della Musica Napoletana.

Così nel 2006, acquisita questa consapevolezza, il gruppo musicale Farinei dla Brigna da società semplice si è tramutato in Associazione Musico-Culturale, con lo scopo di organizzare eventi che continuino a proporre i vecchi successi principalmente in lingua Piemontese con arrangiamenti moderni.
Durante lo stesso anno i Farinei hanno iniziato a esibirsi per beneficenza, riuscendo tra l’altro nel concerto tenutosi a Moncalvo (AT) a contribuire all’acquisto di un mezzo polivalente per il trasporto di infermi, e la scritta di ringraziamento posta sulla fiancata li rende orgogliosi ancora oggi.

Nel 2007 escono dalla Band Daniele Montanaro e Gipo Viarengo, mentre Linus rientra assieme a Lucas Frassetto.
A metà dello stesso anno si aggiunge il mitico Davide Calabrese alla batteria e lo spettacolo portato in piazza diventa totalmente dal vivo.
Sono già storia alcuni eventi importanti a titolo gratuito, concerti di beneficenza a Pont-Saint-Martin (AO) per raccogliere fondi a sostegno dell’Associazione bambini colpiti dalla Spina Bifida, per la Croce Verde, benemerita Associazione di volontariato che tanto ha dato alla Città di Asti, per l’acquisto di un mezzo; partecipazione gratuita alle celebrazioni per i festeggiamenti dei 100 anni della Croce Rossa ad Asti; partecipazione alla manifestazione “Piemont it veuj bìn” assieme a tanti altri artisti per l’Unione Piemontesi del mondo; e i due più recenti concerti per conto del Lyons club di Volpiano per raccolta fondi contro la sclerosi multipla e alle selezioni di Miss Italia ad Asti nella centralissima Piazza Alfieri.
Per Natale I Farinei hanno ripreso la produzione musicale cessata da tanti anni con nuovo entusiasmo, facendo un piccolo omaggio ai fans con il brano intitolato appunto “Canzone di Natale”, umile portabandiera di quello che avranno in serbo per il seguito, mettendolo poi in libero scarico gratuito sul Sito ufficiale

Il 2008 si può considerare come un anno di “transizione”, in cui i Farinei oltre alla normale attività musicale di concerti per tutto il Piemonte, affiancano un'intenso lavoro creativo e di registrazione. Risale a Maggio il loro ritorno alla grande con la canzone “Celestin”, balzata di prepotenza ai primi posti come ascolto a Radio Valle Belbo, diventando in breve tempo il brano più richiesto in assoluto in tutta la storia dell’emittente Piemontese. E' infatti in lavorazione il loro nuovo lavoro su CD, con inediti brani originali e l'intensa collaborazione più o meno esterna dell’altro amico e componente storico Fabrizio Rizzolo, sempre impegnato in tutt’Italia tra teatri, sale di incisione e set cinematografici e televisivi.
Alla fine dell’anno è stata aggiunta anche la personalissima rivisitazione tutta in piemontese del celebre “Disco samba”, grande rientro dei Farinei nel mondo delle cover che rinnova, a detta di molti, i fasti della celeberrima “Panda” (come la chiamano oramai i Fans).
Anche questo brano è subito balzato in testa alle richieste di Radio Valle Belbo e gettonatissimo nelle discoteche.
Perseguendo l’obiettivo di diffusione della musica a titolo gratuito, anche questi brani sono in libero scarico sul Sito ufficiale

Il 2009 è stato un anno molto intenso, infatti già a gennaio viene inaugurato un altro mezzo di trasporto disabili della Croce Verde di Asti acquistato con il loro contributo.
Nel frattempo l'attività di studio viene finalmente concretizzata nell'uscita del loro nuovo lavoro su CD chiamato semplicemente “VINT” (venti), che celebra e ricorda appunto i vent'anni di vita del gruppo.
La raccolta esce il 3 luglio, in concomitanza con un concerto in Piazza Cattedrale ad Asti dove un vero bagno di folla ha festeggiato assieme ai Farinei il loro ventennale compleanno ascoltando canzoni vecchie e nuove.
Poco dopo, tramite il loro vecchio amico e chitarrista Corrado Baracco, conoscono Renzo Comello, carismatico personaggio che scrive poesie in piemontese dedicate alla sua grande passione: il calcio del Grande Torino (di cui fa parte, tra l'altro, della dirigenza).
Innamorati dei suoi scritti, il gruppo musica le sue poesie e, a fine d'anno, scrive anche un brano intitolato semplicemente “Forza Toro alé'” che sperano sproni la grande squadra a rinnovare i fasti dei loro predecessori.
Entrambi i progetti trovano la loro collocazione a fine d'anno, il primo in un cofanetto contenente un CD con le poesie recitate da Renzo in persona e un libro che raccoglie i suoi scritti, mentre il secondo in un lavoro su CD contenente varie versioni (tra cui una in italiano).
Purtroppo a fine anno Maurizio è costretto a lasciare la band.

Nel 2010 la formazione che si esibirà sul palco sarà formata da:
Ercole (Linus) Binello: basso, voce e personaggio storico del gruppo
Giuseppe (Giosef) Baronio: chitarra e voce
Luca Frassetto: tastiere e voce
Davide Calabrese: batteria, percussioni, voce...e molto altro!

Attualmente i Farinei sono rinchiusi in sala prove per sviluppare uno spettacolo sempre più coinvolgente per il pubblico, tutto suonato e raccontato dal vivo, con frequenti cambi di strumenti da parte dei componenti, gag e personaggi vecchi e nuovi, improvvisazioni... insomma una ventata di sana follia in tutte le Piazze o Strutture che vorranno accoglierli.
Il 13 febbraio li vedrà nuovamente protagonisti al Teatro Alfieri, assieme alla Cerot Band, in un concerto di beneficienza organizzato dalla Croce rossa di Asti per raccogliere fondi per le popolazioni di Haiti.

E’ sempre attivo il Fan Club, una banda di balenghi irriducibili che periodicamente redige e stampa una fanzine chiamata “Il corriere della Brigna”, in cui pubblicano interviste, novità sul gruppo e concerti.

In un ambito finalmente sensibile alla riscoperta di antiche costumanze regionali e di rivalutazione delle differenze micro-culturali di un vasto e multiforme territorio come il Piemonte, i Farinei hanno inconsapevolmente accomunato con una serie di canzoni dissacranti e divertenti i giovani della Regione, coinvolgendoli con musica incontestabilmente moderna frammista a un linguaggio e a modi di dire tipici della tradizione, dimostrando altresì che la Lingua Piemontese è un parlata viva ed attuale, con termini spesso intraducibili e di rara ed esilarante ricchezza espressiva.

 
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